“DOV’ERA DIO?” Festa della SS TRINITÀ – 30 maggio 2021

Una delle domande più ricorrenti e più difficili nella mente umana è questa: Dov’era Dio? Perché Dio non ha impedito una tragedia? La domanda insorge e colpisce nel profondo ogni volta che la mente e il cuore umano sono messi alla prova da fatti drammatici, dolorosi, impensabili e imprevisti. Perché?
Perché Dio è così amante della persona umana da rispettarne la libertà fino in fondo, non diventandone complice nel male, ma facendo di tutto, per amore, perché la libertà umana vinca il male orientandosi al massimo bene possibile.
La festa della Trinità santissima è la chiamata a sperimentare lo stesso amore che è Dio. Il punto cruciale è il mistero della croce morte e risurrezione di Gesù che si comunica a noi e ci trasforma. Essere guidati dallo Spirito ci fa diventare figli nel Figlio, quindi tutti fratelli e sorelle, prova concreta che Dio è Padre.

Pentecoste: chi ti ama di più?

Tra Gesù e il Padre, Dio l’uno e l’altro, agisce e unisce lo Spirito Santo che è l’amore senza misura. Chi ti ama di più è lo Spirito Santo e unendo Padre e Figlio fa traboccare questo stesso amore nella storia della umanità tutta intera e vuole effondere questo amore nel cuore di ogni creatura, portando la sua stessa pienezza di amore dentro il travaglio di tutti. Per essere raggiunti e colmati da questo amore infinito è necessario coltivare il silenzio assetato e orante, perfino adorante. È necessario ascoltare in profondità la parola di Dio per non essere confusi dai rumori dalla curiosità dalla forza di opinioni promosse e sostenute in modo e misura invasiva e condizionante.

Daniela che ha conosciuto il Signore

Dio lo si conosce e si fa conoscere a poco a poco, con pazienza e delicatezza. È necessario un cammino, un incontro vivo e personale, un ascolto e un passo ogni volta, per sperimentare in modo vitale chi è, come è, quanto conta e quanto ti ama, questo Dio sconosciuto che si svela e si dona in Gesù, come avviene in questa Eucaristia: “…lo riconobbero allo spezzare del pane”.
Oggi la nostra Daniela dice il suo si al Signore grazie al cammino maturato con la Famiglia religiosa delle Figlie e dei Figli del Cuore Immacolato di Maria a cui siamo molto grati e consegna la sua vita e il suo cuore con un nuovo vincolo e dono di amore al Signore. Per sempre!

Libertà, dono o dramma?

Ogni persona fa i conti con la propria fragilità e libertà e spesso riduce la libertà semplicemente al suo esercizio di fatto, senza riferimenti a motivazioni e significati morali. Resta solo la nostalgia di Dio e anche il canto diventa triste, perché pianto di una libertà esercitata male. Dio è il garante e la fonte della tua stessa libertà! Urge quindi consegnare la nostra libertà all’amore del Signore, rispondendo a Lui e praticando col cuore e con la parola del Dio vivente che fa vivere la nostra stessa libertà, che diversamente sfiorisce e lascia spazio alla violenza.

Eppure ci ama

Dio non chiede di soffrire, Dio non moltiplica i pesi che ci troviamo sulle spalle o le angosce che abitano il nostro cuore.
Colui che ci ha pensati e fatti a sua immagine e somiglianza vuole, dentro le complessità e le prove della nostra esperienza, che ci comportiamo ad immagine e somiglianza sua e diventiamo ogni giorno sempre più capaci di amare come ama Dio stesso.
Il suo amore è talmente profondo, senza misura, da essere capace di colmare i nostri cuori, purificare le nostre intenzioni, santificare i nostri giorni, anche quelli più pesanti e dolorosi.