Il motto episcopale:
“Nella tua luce vediamo la luce”
“Nella tua luce vediamo la luce”: così recita il motto episcopale inciso anche sul pastorale dell’ordinazione. Perché questa scelta?
Non è stata una scelta del momento, quasi dovendo trovare comunque un motto per l’occasione, sia pure importante e decisiva, ma il naturale emergere di una disposizione e di un desiderio coltivati fin dagli anni della preadolescenza quando diventava in me dominante e impellente la questione dei significati di quanto, crescendo, andavo sperimentando.
Senza la luce non sono possibili significati capaci di conferire valori e motivazioni alle scelte della vita stessa nell’esercizio crescente della propria libertà. Si cresce grazie alla diffusione della luce.
Quale luce ? Donde scaturisce e come ci raggiunge ?
La luce del Vangelo, della buona novella venuta in mezzo a noi e per noi nella persona di Gesù, il Verbo, il Figlio di Dio incarnato per illuminare tutto l’umano e condurlo alla pienezza.
La stessa luce con cui si spiega l’umanità esige che chi la scopre e l’accoglie si impegni a testimoniarla, mostrandola con la propria vita, e così diffonderla in modo persuasivo.
L’esperienza della luce ricevuta e accolta è esperienza che genera un servizio verso gli altri, che motiva anche in modo specifico e diretto un ministero come quello episcopale che si caratterizza con lo strettissimo essenziale rapporto con la parola rivelata e affidata alla chiesa per l’intera umanità e con la dimensione itinerante del ministero apostolico proteso e dinamico sulle vie di tutti.
Quindi nella stessa luce si comprendono insieme i significati della nostra esistenza e i passi che possono portarci ad incontrare tutti i destinatari di questa luce, perché nessuna persona ne rimanga priva.
La luce non è una questione estetica, ma una questione esistenziale e a pieno titolo umana.
+Luigi Stucchi