“Beata Elisabetta della Trinità”

Sorelle della Parrocchia

Esercizi spirituali

predicati da S. E. Mons. Luigi Stucchi

19 – 23 agosto 2014

Pubblichiamo di seguito le registrazioni delle 13 meditazioni che Mons. Stucchi ha sviluppato guidando questi esercizi spirituali per le S.d.P., riprendendo di ciascuna i pensieri iniziali dell’autore

 

1° giorno, martedì 19 agosto 2014

 

1° meditazione, suddivisa in due parti.

… Una introduzione che segnala alcuni atteggiamenti di fondo, alcune attenzioni, alcune disposizioni per favorire le condizioni migliori per questo esercizio spirituale.

Una seconda parte che riguarda direttamente Elisabetta della Trinità, con alcune indicazioni di metodo e un approccio a lei.

 

2° meditazione

… c’è un’espressione un po’ paradossale, e anche contraddittoria, nella prima pagina biblica dal libro delle Cronache che racconta la dedicazione del tempio: “I sacerdoti non potevano entrare nel tempio del Signore perché la gloria del Signore lo riempiva”. Sarebbe come dire che là dove c’è la Gloria di Dio non c’è spazio non tanto per i sacerdoti ma per l’uomo in generale…

 

3° meditazione

… che vale questa nostra libertà, che cosa può realizzare nella nostra vita, come ci siamo orientati noi nell’esercizio della nostra libertà. Elisabetta della Trinità ha fatto un suo esercizio, una sua esperienza della libertà, con il suo carattere abbastanza reattivo, molto sensibile, una che ha in mano la sua vita…

 

2° giorno, mercoledì 20 agosto 2014

 

1° meditazione

Vi chiedo un piccolo gesto prima della Parola, far passare il volto di Elisabetta sulla copertina del libro che sta passando tra di voi, non solo, fissare questo volto e lasciarci fissare da lui, … sono due immagini della stessa persona, due momenti dello stesso volto, ma non mi sembrano due elementi uguali…

 

2° meditazione

La figura di Giona, la figura di Salomone, la figura della Regina di Saba, persone che sono insieme in ricerca, alla scoperta della sapienza per la vita, persone che, nella stessa misura in cui obbediscono alla sapienza, quella che viene dall’Alto, diventano esse stesse segno concreto di questa sapienza che viene dall’Alto ma si incarna, si manifesta in ciascuno di loro…

 

3° meditazione

Sapienza di ogni tempo, insegnaci ad amare. Noi ci mettiamo alla scuola di questa sapienza della Chiesa che custodisce la stessa sapienza della Trinità. Io chiederei di fare così in questa meditazione, dividendola in tre tempi. Lentamente una di voi legge la biografia di Elisabetta, lentamente, pregando, per entrare a meditare l’elevazione alla Santissima Trinità. Il secondo momento consisterà in alcune indicazioni, senza le quali si rischia di non cogliere fino in fondo il senso di questa elevazione. Infine commenteremo, fin dove sarà possibile…

 

3° giorno, giovedì 21 agosto 2014

 

1° meditazione

… con questo ritornello del salmo responsoriale potremmo dire a Gesù quello che noi abbiamo udito da lui, abbiamo visto compiersi, ma vorrei applicare anche a ciascuno di noi ciò che abbiamo udito, con un vedere nell’ascolto, nella parola, questa testimone, ma così anche noi abbiamo vissuto: proviamo a farlo risuonare nel nostro cuore in questo modo, il loro frutto non deve passare…

 

2° meditazione

Perché facciamo gli esercizi spirituali? Potremmo rispondere a questa domanda in modo molto diretto e molto semplice: per non essere farisei. È una risposta scontata, pertinente, questa? È giusto, secondo voi, mettere in questa luce i nostri esercizi spirituali, questi e quelli che dovremmo fare ogni giorno? L’uomo non può fare esercizi spirituali saltuariamente, occasionalmente, e non può cambiare registro quando è negli esercizi spirituali e quando, invece, è dentro la complessità della vita…

 

3° meditazione

… Chi conosce lo spirito dell’uomo se non l’uomo che è in lui, chi conosce lo Spirito di Dio se non Dio stesso, come spirito, interpreta il rapporto del Padre e del Figlio nell’Amore, perfettamente. Ma queste cose che Lui ha detto a noi, cambiano la nostra vita inserendola nella stessa vita divina, collocandola nello stesso rapporto che il Padre ha con il Figlio e lo stesso Figlio ha con il Padre. In quale misura questa Beata vive queste cose che Gesù dice, annuncia in rapporto al Padre, e come passano, si esprimono nella vita di questa Beata…

 

4° giorno, venerdì 22 agosto 2014

 

1° meditazione

… vogliamo condividere, oggi e domani mattina, alcuni passaggi dei ritiri di Elisabetta della Trinità. Ma vorrei introdurmi con due piccole domande che possono tenere viva la nostra disponibilità più ancora che la nostra attenzione. La prima: è difficile per l’intelletto, per la volontà, è difficile per tutte queste dimensioni, ma questo cammino è fondato sulla Parola del Signore fatta carne, e che si fa carne anche in Elisabetta, quasi come una continua incarnazione del Verbo, l’abbiamo sentito ieri, e quindi c’è una forza intrinseca in questa Parola, in questo itinerario…

 

2° meditazione

Ci stanno veramente due domande fondamentali. La prima riguarda la regalità come tale: che cosa significa la regalità, la regalità di Maria in particolare? E la seconda, in questa liturgia della Parola oltre che in tutta questa celebrazione: quali sono i passaggi che dicono, illuminano questo mistero, questa bellezza della regalità?

E se ne volete una terza, la accenno solo, in questo esercizio spirituale che cosa, più particolarmente, ci aiuta a partecipare anche noi della stessa regalità di Cristo, della stessa regalità di Maria…

 

3° meditazione

Un libro che anni fa vi avevo invitato a leggere, si conclude con queste parole. Le leggo con un augurio: sono parole che Elisabetta della Trinità ha scritto a sua madre il 2 agosto 1906: “Vorrei poter dire quale sorgente di forza e anche di pace troveranno tutte le anime, se consentiranno di vivere in intimità con Dio. L’intimità con Dio non è una chiusura, non è un intimismo, non è una fantasia spirituale, l’intimità con Dio è la grazia di Dio che, dal battesimo, continua a orientarci, illuminarci, stimolarci…

 

5° giorno, sabato 23 agosto 2014

 

… L’insidia più forte è dire “non so, non mi ricordo, quello che magari ha segnato in alcuni momenti passati la mia stessa vita, a cui ero legato, a cui tenevo, in cui mi immedesimavo, in cui mi definivo perché quelle cose, quei desideri erano la mia identità… non conosco più nulla. È il passaggio dall’uomo carnale all’uomo spirituale. La possiamo tenere così, nella lingua latina.

Da quando la creatura umana, la persona consacrata, la sposa di Cristo, la sposa del Cantico dei Cantici dice questa parola, cioè riconosce questa certezza? Quando? Quando ha meditato molto, ha discusso molto, quando le si è aperta di nuovo come una luce nuova? Elisabetta lo esclude. Ecco ciò che canta dopo essere stata introdotta nella cella interiore che è conduzione, immagine della vita di intimità con Dio, che è il vissuto, là dove vede solo Dio, nel segreto, e che solo il Padre, di Gesù e nostro, scruta e giudica…