Pentecoste: chi ti ama di più?

Tra Gesù e il Padre, Dio l’uno e l’altro, agisce e unisce lo Spirito Santo che è l’amore senza misura. Chi ti ama di più è lo Spirito Santo e unendo Padre e Figlio fa traboccare questo stesso amore nella storia della umanità tutta intera e vuole effondere questo amore nel cuore di ogni creatura, portando la sua stessa pienezza di amore dentro il travaglio di tutti. Per essere raggiunti e colmati da questo amore infinito è necessario coltivare il silenzio assetato e orante, perfino adorante. È necessario ascoltare in profondità la parola di Dio per non essere confusi dai rumori dalla curiosità dalla forza di opinioni promosse e sostenute in modo e misura invasiva e condizionante.

Ascensione: tutta l’umanità in Cristo

Se il Verbo non si fosse incarnato non avremmo conosciuto il volto del Padre e non ci saremmo riconosciuti come figli di questo Padre e come fratelli tra noi.
Se non fosse Risorto dalla sua morte in croce non avremmo avuto speranza.
Se non fosse asceso al cielo non avremmo avuto futuro e non avremmo un compito e una missione su questa terra.
I monasteri, questo Monastero, sono prova e irradiazione per tutti della dimensione contemplativa, resi capaci di vedere e far vedere tutto nella luce del mistero di Dio e del suo amore.
Questo non si improvvisa, esige una disciplina di vita interiore, conferisce la capacità di respirare il mistero, grazie all’azione dello Spirito che vivifica e santifica.

San Vittore, il martirio, il Covid

Che cosa ci sta succedendo ? Perché? Se sopravviviamo a questa prova come e quanti diventeremo? Soprattutto quale sarà, se sarà, la vera vittoria? Certamente non potremo evitare la morte, perché è parte della vita, oppure fine della vita stessa, ma come potremo trasformarne il significato? Sono tante le domande, ma una sola è la risposta e il Cristiano la conosce: la risposta è il Crocifisso Risorto, vincitore della morte perché vincitore del peccato.

Daniela che ha conosciuto il Signore

Dio lo si conosce e si fa conoscere a poco a poco, con pazienza e delicatezza. È necessario un cammino, un incontro vivo e personale, un ascolto e un passo ogni volta, per sperimentare in modo vitale chi è, come è, quanto conta e quanto ti ama, questo Dio sconosciuto che si svela e si dona in Gesù, come avviene in questa Eucaristia: “…lo riconobbero allo spezzare del pane”.
Oggi la nostra Daniela dice il suo si al Signore grazie al cammino maturato con la Famiglia religiosa delle Figlie e dei Figli del Cuore Immacolato di Maria a cui siamo molto grati e consegna la sua vita e il suo cuore con un nuovo vincolo e dono di amore al Signore. Per sempre!

Freno e acceleratore: insieme non funzionano

Urge che alcune dimensioni ed esperienze vengano accelerate e altre nello stesso tempo vengano frenate. Di fatto urge una scelta, quale? Anche tu certamente ci puoi contribuire anche se nel piccolo delle tue possibilità. Metti il bene comune come orizzonte in cui decidere in verità e coraggio. Nelle piccole e nelle grandi cose. Non pensando solo a te, ma a tutti davvero. Magari scoprendo e decidendo di riconoscere che tante questioni sono riconducibili in gran parte agli stili di vita.

Come non stupirci?

Qui convocati per celebrare la Pasqua del Signore, fidandoci del suo amore, possiamo essere ancora una volta sorpresi dalla sua presenza e attratti dal suo amore, illuminati dalla sua parola di vita e “sedotti” nella vera libertà dello Spirito. In questa domenica della misericordia noi alimentiamo la speranza, perché Dio perdona e accoglie. Riconosciamo il dono della vita consacrata al Signore che si manifesta nella esperienza e nella risposta delle nostre due sorelline che vivono la loro prima professione e ricevono in dono il nome nuovo: suor Maria Lucia di Gesù misericordioso e suor Maria Cecilia del SS Sacramento.

Libertà, dono o dramma?

Ogni persona fa i conti con la propria fragilità e libertà e spesso riduce la libertà semplicemente al suo esercizio di fatto, senza riferimenti a motivazioni e significati morali. Resta solo la nostalgia di Dio e anche il canto diventa triste, perché pianto di una libertà esercitata male. Dio è il garante e la fonte della tua stessa libertà! Urge quindi consegnare la nostra libertà all’amore del Signore, rispondendo a Lui e praticando col cuore e con la parola del Dio vivente che fa vivere la nostra stessa libertà, che diversamente sfiorisce e lascia spazio alla violenza.

La Luce che da senso alla vita

La vita consacrata, in tutte le sue forme antiche e nuove, è traccia e presenza viva di esperienza di salvezza. È luce per tutti. Siamo qui insieme oggi per intensificare e rendere più persuasiva e penetrante questa luce che salva. Più terremo viva a luminosa la nostra appartenenza al Signore, più la vita della nostra gente sarà piena di luce e di amore. Consacrati a Gesù nel tempio della vita e del servizio non ci stancheremo di amarlo e di amarci tra noi in Lui, nella sua stessa luce.

Monasteri: insopprimibile respiro spirituale

Il nostro Paese, il “Bel Paese”, nonostante presenti spesso il conto dei suoi disastri idrogeologici a motivo di disattenzione o sfruttamenti illeciti del suo suolo, presenta tuttora moltissimi spazi incantevoli e attraenti capaci di ridare respiro, di purificare l’aria, di ritrovare stupore e sorpresa. Sono, questi “luoghi”, abitati e vissuti da persone che sembrano diventate estranee al mondo, talvolta perfino al prossimo, rischiando di essere valutate come energie sottratte alla carità operosa necessaria ancor più in un tempo come il nostro che vede moltiplicarsi le forme e condizioni di povertà.