Trasfigurazione – “non videro più nessuno” – 6 agosto 2021

Hanno visto il Signore in tutto il suo splendore e per questo hanno compreso dal di dentro chi è davvero Gesù di Nazareth: il Salvatore, il vincitore del peccato e della morte, Colui che ricapitola tutto in se’ con una nuova creazione che è in verità la redenzione. Vedendo Cristo nel suo splendore vedono tutta la realtà umana nello stesso splendore, vedono cioè la storia di salvezza di ogni persona, vedono la vita vera in Cristo con tutta la sua pienezza e tutte le persone in Cristo e come Cristo.

Quando fiorisce la nostra umanità – 26 giugno 2021

L’ Opus Dei, l’opera di Dio, fa fiorire l’umanità sui sentieri della santità, sapendo che tutti gli ambiti della vita e della esperienza umana sono ambiti, sentieri, circostanze in cui la santità di Dio opera per far risplendere in ogni persona la sua vivente immagine nella quotidianità, nella normalità, nella piccolezza.
Il Signore per intercessione di San JOSEMARIA, il santo della quotidianità, faccia rifiorire tutta la nostra umanità, anche nelle situazioni e condizioni più difficili e sofferte come quelle che ci hanno messi alla prova in questo ultimo tempo.

Festa del Corpus Domini è mistero di comunione – 3 giugno 2021

Celebriamo, partecipiamo, ci nutriamo di un cibo che è segno efficace di comunione che fedelmente ed efficacemente ci trasforma in una esperienza reale di comunione effettiva.
L’efficacia legata all’Eucaristia sta nella crescita e nello sviluppo di una esperienza reale di comunione: se prevale la divisione, se rimangono estraneità e rifiuti, se la nostra umanità non diventa bellezza attrattiva di comunione, vuol dire che rimane solo una pratica esteriore.
L’alleanza nuova ed eterna consumata, compiuta nel sangue di Cristo è il paradigma permanente per cieli nuovi e terra nuova. L’unico pane e l’unico calice tendono a trasformare tutto l’umano secondo la grazia e il paradigma di comunione.
Più eucaristia, più carità, più umanità.

“DOV’ERA DIO?” Festa della SS TRINITÀ – 30 maggio 2021

Una delle domande più ricorrenti e più difficili nella mente umana è questa: Dov’era Dio? Perché Dio non ha impedito una tragedia? La domanda insorge e colpisce nel profondo ogni volta che la mente e il cuore umano sono messi alla prova da fatti drammatici, dolorosi, impensabili e imprevisti. Perché?
Perché Dio è così amante della persona umana da rispettarne la libertà fino in fondo, non diventandone complice nel male, ma facendo di tutto, per amore, perché la libertà umana vinca il male orientandosi al massimo bene possibile.
La festa della Trinità santissima è la chiamata a sperimentare lo stesso amore che è Dio. Il punto cruciale è il mistero della croce morte e risurrezione di Gesù che si comunica a noi e ci trasforma. Essere guidati dallo Spirito ci fa diventare figli nel Figlio, quindi tutti fratelli e sorelle, prova concreta che Dio è Padre.

Ascensione: tutta l’umanità in Cristo

Se il Verbo non si fosse incarnato non avremmo conosciuto il volto del Padre e non ci saremmo riconosciuti come figli di questo Padre e come fratelli tra noi.
Se non fosse Risorto dalla sua morte in croce non avremmo avuto speranza.
Se non fosse asceso al cielo non avremmo avuto futuro e non avremmo un compito e una missione su questa terra.
I monasteri, questo Monastero, sono prova e irradiazione per tutti della dimensione contemplativa, resi capaci di vedere e far vedere tutto nella luce del mistero di Dio e del suo amore.
Questo non si improvvisa, esige una disciplina di vita interiore, conferisce la capacità di respirare il mistero, grazie all’azione dello Spirito che vivifica e santifica.

San Vittore, il martirio, il Covid

Che cosa ci sta succedendo ? Perché? Se sopravviviamo a questa prova come e quanti diventeremo? Soprattutto quale sarà, se sarà, la vera vittoria? Certamente non potremo evitare la morte, perché è parte della vita, oppure fine della vita stessa, ma come potremo trasformarne il significato? Sono tante le domande, ma una sola è la risposta e il Cristiano la conosce: la risposta è il Crocifisso Risorto, vincitore della morte perché vincitore del peccato.

La Luce che da senso alla vita

La vita consacrata, in tutte le sue forme antiche e nuove, è traccia e presenza viva di esperienza di salvezza. È luce per tutti. Siamo qui insieme oggi per intensificare e rendere più persuasiva e penetrante questa luce che salva. Più terremo viva a luminosa la nostra appartenenza al Signore, più la vita della nostra gente sarà piena di luce e di amore. Consacrati a Gesù nel tempio della vita e del servizio non ci stancheremo di amarlo e di amarci tra noi in Lui, nella sua stessa luce.

“Incredibile” eppure verissimo

Esiste il rischio che alcune verità fondamentali, pur non essendo messe esplicitamente e direttamente in questione, vengano però considerate solo come riferimenti ormai lontani e sbiaditi dal tempo, belli nel ricordo, ma senza che incidano nella visione della vita e dei suoi significati.
In questo giorno, domenica della divina maternità di Maria o della incarnazione di Gesù, sempre più intimamente vicini alla festa del santo Natale, ci troviamo invece e per grazia nella condizione di essere richiamati a considerare e contemplare il mistero di una maternità unica in tutta la storia della intera umanità: la maternità per opera dello Spirito Santo senza concorso d’uomo, caso unico in assoluto.