Riflettere nel tempo del Covid-19

Riflessioni dall'isolamento

Lo straordinario momento della pandemia del nuovo coronavirus ha indotto don Luigi a scrivere alcune riflessioni particolarmente significative, a ciascuna delle quali abbiamo dedicato una pagina specifica, tutte accessibili dai riassunti che seguono.

Su ogni riflessione è poi possibile – se lo si desidera – aggiungere un commento.

Festa del Corpus Domini è mistero di comunione – 3 giugno 2021

Celebriamo, partecipiamo, ci nutriamo di un cibo che è segno efficace di comunione che fedelmente ed efficacemente ci trasforma in una esperienza reale di comunione effettiva.
L’efficacia legata all’Eucaristia sta nella crescita e nello sviluppo di una esperienza reale di comunione: se prevale la divisione, se rimangono estraneità e rifiuti, se la nostra umanità non diventa bellezza attrattiva di comunione, vuol dire che rimane solo una pratica esteriore.
L’alleanza nuova ed eterna consumata, compiuta nel sangue di Cristo è il paradigma permanente per cieli nuovi e terra nuova. L’unico pane e l’unico calice tendono a trasformare tutto l’umano secondo la grazia e il paradigma di comunione.
Più eucaristia, più carità, più umanità.

La Luce che da senso alla vita

La vita consacrata, in tutte le sue forme antiche e nuove, è traccia e presenza viva di esperienza di salvezza. È luce per tutti. Siamo qui insieme oggi per intensificare e rendere più persuasiva e penetrante questa luce che salva. Più terremo viva a luminosa la nostra appartenenza al Signore, più la vita della nostra gente sarà piena di luce e di amore. Consacrati a Gesù nel tempio della vita e del servizio non ci stancheremo di amarlo e di amarci tra noi in Lui, nella sua stessa luce.

A Seregno cento anni di adorazione

CENTO ANNI DI ADORAZIONE ! Indescrivibili, si tratta di una irradiazione silenziosa ed efficacissima dello stesso amore infinito di Dio, rivelato e conosciuto grazie alla Pasqua di Gesù e che arriva fino a noi grazie alla celebrazione eucaristica la cui efficacia non viene mai meno, ma continuamente e silenziosamente, di giorno e di notte, vuole toccare il nostro cuore per far ardere anche in ciascuno la stessa fiamma di amore.

La Chiesa dalle genti: quando e come

Eravamo abituati a far coincidere la chiesa entro i confini della singola parrocchia, con la gente dei nostri cortili e delle nostre strade, conoscendoci tutti o quasi da vicino, appartenendo insieme alla società civile e alla chiesa dentro una forma di cristianità in cui tutti sono battezzati, sposati in chiesa, iniziati alla fede con un ritmo condiviso che si confermava ogni volta per abitudine indiscussa.
Gli altri erano i lontani, quindi sconosciuti… le nostre comunità hanno cambiato pelle e colore, perché sono cambiati gli incontri nel quotidiano… non solo perché sono venute da lontano altre persone, ma perché molti vicini si sono sradicati e dispersi, perché il legame tra fede e vita si è ulteriormente sciolto e dissolto e ci si trova tra conoscenti la cui prassi e i cui costumi sono estranei alla fede o addirittura opposti.
“Le genti” sono tutti coloro che pur vicini di casa, di parentela, di cultura occidentale, non riescono più a interpretare il vissuto nella luce della fede. Sono diventati diversi, ma non ci devono restare estranei. “La chiesa dalle genti” è quindi espressione da allargare includendo non solo i venuti da lontano geograficamente, ma i vicini che nel frattempo hanno cambiato mentalità.

Fate questo…

Sarebbe molto bello che un cristiano, leggendo “Fate questo….pensasse subito a completare con le parole …in memoria di me “, non come una sorta di automatismo verbale, ma come il segno di una convinzione profonda e gioiosa, riscoprendo ogni volta che Egli è vivo e presente per rendere possibile a tutti una esperienza di comunione così vera ed efficace da renderci segno di una umanità trasformata dall’amore reciproco. Qui infatti si concentra tutto l’amore del Signore che, per raggiungerci personalmente nel tempo che scorre inesorabile, ha scelto di stare con noi nella forma eucaristica della sua presenza sacramentale.

Anche sotto la mascherina

Una maschera nasconde, copre, è come se ti facesse diventare un altro.. per gioco, per scena, per scherzo, per interpretare una parte, per divertimento…. comunque una mascherina per quanto necessaria e ingombrante non sarà tale da impedire di conoscere chi sei, come sei, cosa provi, come reagisci, cosa intendi trasmettere a chi ti incontra… in questa trasparenza c’è una chiamata a dare il meglio di te per il bene degli altri, a metterti in gioco piuttosto che nasconderti o semplicemente stare a vedere in modo passivo come vanno le cose per trarne vantaggi personali….

La Pasqua, diversa?

In più di 50 anni di ministero e quasi 80 di vita mai vista una Pasqua così ! Eppure il mistero Pasquale riemerge sempre, con assoluta incredibile fedeltà e ti viene offerto come dono, come provocazione al bene, come sorprendente novità per un incontro capace di dare senso a tutto. Si, proprio tutto, anche quello che non avresti mai immaginato che potesse accadere e che adesso ti turba la vita.

Nel nome dello Sposo

‘Nel nome dello Sposo’ Giovedì 31 ottobre 2019 ricorreva il 30° anniversario del dies natalis di Madre Candida. La ricorrenza è stata occasione di una significativa liturgia presieduta dall’Arcivescovo di Milano, S.E.Mons. Delpini, e della presentazione di un libro scritto da alcune romite, con la prefazione di S.E.Mons. Luigi Stucchi. Vi proponiamo qui di seguito … Leggi tutto Nel nome dello Sposo