Dalla parte di Willy o come Willy?

Dalla parte di Willy per dire dalla parte di chi è stato barbaramente colpito, è doveroso esserlo, perché dalla parte dell’innocenza, ma essere come Willy comporta ed esige un passo in più, molto in più, perché essere come lui significa essere limpido, con lo spirito delle beatitudini, della non violenza, quasi come chi vive con una vita già donata con freschezza, semplicità, umiltà, cioè con sentimenti, atteggiamenti e criteri di vita che non sono oggi nel clima dominante culturalmente particolarmente apprezzati e sostenuti.

Parole e realtà

Ridiamo significati veri alle parole, se diciamo PERSONA riconosciamo un valore reale e un significato forte, tale da riconoscere come inviolabile ogni soggetto che incontriamo.
Ridiamo spessore inconfutabile ad ogni essere umano, in ogni circostanza, in ogni difficoltà.
Se sapessimo e volessimo davvero comportarci con questa consapevolezza sempre ricostruiremmo legami forti e significativi, daremmo e diffonderemmo speranza a tutti, invertiremmo la deriva violenta in percorsi ed esperienze sapienti, renderemmo più umana e più giusta l’intera società.

Solo male minore?

Che futuro può avere una società, un Paese, se al loro interno si spezzano i legami più semplici, profondi e vitali? Se incapaci di solidarietà per la vita, soprattutto se piccola e fragile, siamo già sconfitti.
Chiedetelo a un bambino, chiedetelo a una mamma lasciata nel suo dramma e a una mamma che ha trovato il coraggio di reagire e di fare spazio fino in fondo, fino a vedere il volto del suo bimbo o della sua bimba. Chiedetelo, per favore. Sarete sorpresi dalla verità della nostra autentica umanità.

Confermati nei misteri della Fede

CONFERMATI NEI MISTERI DELLA FEDE Milano Beato Angelico, 6 agosto 2020 La coscienza della chiesa che celebra attesta che nel racconto della Trasfigurazione di Gesù i presenti vengono confermati nella fede con certezza nuova e profonda, indubitabile e riscoprono in modo convinto e luminoso la dimensione più importante della nostra umana esistenza: essere realmente figli … Leggi tutto Confermati nei misteri della Fede

Elogio della semplicità

Il suo è stato uno stile di fedeltà, fatto di discrezione, competenza, sobrietà, umile quotidianità.
Non si è servito della parrocchia, ma ha servito in ambiti diversi la comunità cristiana.
Il suo amore alla chiesa, che si esprime e nutre nella piccola chiesa domestica che è la famiglia, è documentato da tanti gesti, in ambiti diversi, ma anche dallo scrupolo storico per non perdere pezzi di vita, riuscire invece a raccontare, documentare, rinnovare, ristrutturare.

Mostrami la Tua Gloria

… la gloria di Dio coincide con la vita della Chiesa? No perché la gloria di Dio è assai di più, come il regno di Dio è più ampio della Chiesa, ma quando i discepoli di Gesù imitano davvero Gesù diffondono e testimoniano la gloria di Dio e la chiesa che vive diffonde il profumo di Cristo nella giustizia e nella pace.
… la gloria di Dio e la gloria dell’uomo possono coesistere e coabitare? O sono destinate ad essere sempre in tensione? Poiché “la gloria di Dio è l’uomo vivente” secondo Ireneo di Lione, chi più di Dio, così come ce lo ha fatto conoscere e incontrare Gesù Cristo, promuoverà la causa dell’uomo? Nessuno!
Se la persona umana si fida e affida al Dio vivente, Dio stesso ne difenderà la causa e ne custodirà la dignità.

La Chiesa da…..? – 7 luglio 2020

La Chiesa è, e quindi ha un dinamismo vitale in diverse relazioni che insieme collocano e spiegano un dinamismo impressionante e incontenibile, che è il dinamismo stesso dell’amore di Dio proteso e lanciato per raggiungere e coinvolgere tutte le genti, ma partendo dall’interno della stessa vita trinitaria ramificandosi e dilatandosi verso tutta l’umanità.
È interessante e affascinante cogliere e riconoscere questo originale movimento che ha un suo centro nella Trinità, una sua tensione positiva, liberante e unificante, verso tutti i popoli della terra, grazie a una forma di azione, quella sacramentale, che “eucaristicamente” unisce passato e futuro, mettendo realmente in comunione di vita un mistero diversamente nascosto, quello appunto della Trinità e la vicenda di ogni popolo, cultura, condizione umana, lingua, razza e nazionalità diversamente estranee o addirittura opposte, ma che per questo dinamismo eucaristico diventano un unico popolo, il popolo del Dio vivente, il popolo che prende la stessa forma della comunione.

La Chiesa dalle genti: quando e come

Eravamo abituati a far coincidere la chiesa entro i confini della singola parrocchia, con la gente dei nostri cortili e delle nostre strade, conoscendoci tutti o quasi da vicino, appartenendo insieme alla società civile e alla chiesa dentro una forma di cristianità in cui tutti sono battezzati, sposati in chiesa, iniziati alla fede con un ritmo condiviso che si confermava ogni volta per abitudine indiscussa.
Gli altri erano i lontani, quindi sconosciuti… le nostre comunità hanno cambiato pelle e colore, perché sono cambiati gli incontri nel quotidiano… non solo perché sono venute da lontano altre persone, ma perché molti vicini si sono sradicati e dispersi, perché il legame tra fede e vita si è ulteriormente sciolto e dissolto e ci si trova tra conoscenti la cui prassi e i cui costumi sono estranei alla fede o addirittura opposti.
“Le genti” sono tutti coloro che pur vicini di casa, di parentela, di cultura occidentale, non riescono più a interpretare il vissuto nella luce della fede. Sono diventati diversi, ma non ci devono restare estranei. “La chiesa dalle genti” è quindi espressione da allargare includendo non solo i venuti da lontano geograficamente, ma i vicini che nel frattempo hanno cambiato mentalità.

I miracoli di don Romano

Da quando viviamo insieme a Villa Cagnola, circa 6 anni, pur conoscendo don Romano da decenni e averlo incontrato moltissime volte, mi sto accorgendo che non sapevo ancora cose importanti. Vorrei chiamare queste cose I “miracoli” di don Romano: dalla capacità di moltiplicare le ore della giornata al suo infaticabile impegno, all’amicizia di tante persone… è quello che vorremmo durasse sempre, però, carissimo don Romano, mi raccomando 80 per volta! Auguri!