SAN JOSEMARIA ESCRIVÀ

VARESE, S. Ambrogio, 26 giugno 2021

“QUANDO FIORISCE LA NOSTRA UMANITÀ”

Carissimi, sono contento e grato per il dono di questa celebrazione in memoria e onore di un santo: Josemaria ESCRIVÀ.
Mi fa rivivere momenti significativi e incontrare nuovamente volti conosciuti degli anni varesini del mio ministero. Grazie!

Voglio viverla insieme con voi nella prospettiva e nella grazia di una esperienza di FIORITURA, ovviamente spirituale, ma che trae e svela i suoi significati attraverso passaggi crescenti in diverse dimensioni.

Anzitutto la fioritura stupenda e attraente di tutta la realtà creata, che riflette e rimanda a chi la abita la sua sorprendente bellezza.
È realtà affidata alla creatura umana come suo culmine e interprete. Infatti “Il Signore pose l’uomo nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse”.
Il creato trova il suo significato in rapporto alla persona umana, in particolare nello splendore dell’Unione uomo-donna.
Capita però e capita spesso che questa unione si frantumi, che questo rapporto si stravolga e diventi devastante e contrario ai significati della creazione stessa.

Viene poi la fioritura esuberante e promettente, quella che prende la forma della lode espressa da tutti i popoli della terra, un coro solenne, irrefrenabile e incontenibile.
Ma anche in questo caso, in questo secondo passaggio, talvolta qualcosa si rompe, si spezza, invece dell’armonia la violenza, la forza delle armi senza ragione, l’estraneità invece della fraternità, l’esclusione invece della accoglienza.
Il creato diventa testimone muto di ingiustizia e iniquità, perfino il volto umano, immagine del Dio vivente, viene sfigurato.
Quante domande tormentano i pensieri, quante angosce abitano i cuori.

Una terza fioritura: “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio”.
Il volto nascosto del Padre si svela nel Figlio incarnato e nella sua passione morte e risurrezione, nella sua Pasqua, sprigiona ed effonde lo Spirito che santifica e vivifica, che ricrea e ricompone, che consegna a tutti la lingua nuova dell’amore, nutrendo ogni creatura umana con il cibo nuovo che è l’Eucaristia, la forma nuova dell’amore, la grazia e la forza persuasiva e attraente della comunione.

Un popolo nuovo, un codice nuovo, un futuro nuovo: è il segno inconfondibile della santità.
Sono i contenuti del brano evangelico, il passaggio nella misericordia, esperienza di perdono e speranza.
La fioritura piena della nostra umanità secondo la stessa santità di Dio, perché docili alla sua parola, perché toccati dal suo perdono e dalla sua grazia.

Il disegno di Dio si ricompone, ritorna possibile e reale.
L’ Opus Dei, l’opera di Dio, fa fiorire l’umanità sui sentieri della santità, sapendo che tutti gli ambiti della vita e della esperienza umana sono ambiti, sentieri, circostanze in cui la santità di Dio opera per far risplendere in ogni persona la sua vivente immagine nella quotidianità, nella normalità, nella piccolezza.

Il Signore per intercessione di San JOSEMARIA, il santo della quotidianità, faccia rifiorire tutta la nostra umanità, anche nelle situazioni e condizioni più difficili e sofferte come quelle che ci hanno messi alla prova in questo ultimo tempo.

Il creato non avrebbe senso senza la presenza della persona, della coppia, ma l’esperienza umana non sarebbe possibile nella sua pienezza e bellezza senza l’incontro col Dio vivente.
JOSEMARIA ci accompagni e confermi in questo cammino di santità.

Luigi Stucchi

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