“DOV’ERA DIO?” Festa della SS TRINITÀ
Viboldone, 30 maggio 2021
Una delle domande più ricorrenti e più difficili nella mente umana è questa: ”Dov’era Dio?”
La domanda insorge e colpisce nel profondo ogni volta che la mente e il cuore umano sono messi alla prova da fatti drammatici, dolorosi, impensabili e imprevisti.
La domanda è fatta al passato, dopo quanto è accaduto di tragico, inspiegabile. Si cerca il responsabile ultimo e si rimette in gioco Dio, mettendolo sotto accusa, finché ci si accorge che un errore umano o addirittura una scelta volontariamente decisa dalla responsabilità o irresponsabilità umana ha causato la tragedia.
È successo anche in questi giorni dopo la tragedia della funivia, scoprendo però che è stata la libertà umana e non Dio la causa. Infatti uno degli indagati si è espresso dicendo nel suo dramma: “Farò i conti con Dio”
La domanda però ritorna, rimettendo in gioco la questione della libertà umana: perché Dio non ha impedito una tragedia?
Perché Dio è così amante della persona umana da rispettarne la libertà fino in fondo, non diventandone complice nel male, ma facendo di tutto, per amore, perché la libertà umana vinca il male orientandosi al massimo bene possibile.
Dio, essendo amore vero pieno traboccante agisce sempre per il bene della intera umanità e per questo ha svelato in profondità che Dio non è un concetto di amore, ma è pienezza infinita di amore nella sua stessa natura, che è perfetta circolazione di amore perché l’unico Dio non è un solitario, ma comunione di amore perché è Padre Figlio e Spirito Santo in perfetta unione.
In questo mistero trinitario non sta un concetto astruso e incomprensibile e nemmeno un essere superiore che però non arriva a tutti.
La Trinità esiste da sempre come amore destinato a fare di ciascuno di noi persona partecipe dell’amore per vivere di amore.
Dov’è allora questo Dio fatto così? Sta nel tuo cuore e nel cuore di tutta l’umanità.
Non ti si impone, non pretende, non si dimentica, non volta via la faccia, non si distrae, non smette mai di amare tutti e ciascuno insieme.
Vuole trasformarci ad immagine e somiglianza sua in testimone di amore, vero, puro, limpido, generoso.
La festa della Trinità santissima è la chiamata a sperimentare lo stesso amore che è Dio.
Il punto cruciale è il mistero della croce morte e risurrezione di Gesù che si comunica a noi e ci trasforma, come ricorda la lettera ai Romani.
Essere guidati dallo Spirito ci fa diventare figli nel Figlio, quindi tutti fratelli e sorelle, prova concreta che Dio è Padre.
Lo Spirito vuole che diventiamo uomini e donne capaci di amare e donare la vita ad immagine sua, immagine loro, che Santa Elisabetta della Trinità chiamava: “Oh miei tre, Trinità che adoro”.
Come è e dov’è Dio e come si chiama?
Adesso date voi le risposte, scrivetele nel profondo del cuore.
E in ogni situazione circostanza imprevisto non dite che non si sa cosa e come fare.
Sai anche tu come è e come agisce questo Dio Trinità!
E Gesù: “Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”
Come sarebbero diversi il mondo, la società, il tessuto sociale, in primis la chiesa stessa…
† Luigi Stucchi