IN ESILIO, NEL TEMPO, NEL SIGNORE

Viboldone, 6 dicembre 2020

 

La sequenza dei brani biblici di oggi, nell’avvento romano, è interessante perché ci aiuta a capire oggi dove siamo.

Noi diremmo subito che siamo in un tempo difficile ed è vero, che siamo pieni di paure ed è pure vero, che siamo smarriti e ansiosi e anche questo è vero, che siamo malati e soli e questo è drammatico.

Ma non possiamo fermarci a questi dati e tanto meno possiamo esserne sopraffatti e sconfitti, senza prospettive convincenti.

Tre riferimenti ci vengono offerti oggi per comprendere il nostro vissuto: essere in esilio, nel tempo e nel Signore.

 

In esilio significa essere in un paese straniero, tra sconosciuti destinati a restare estranei gli uni agli altri. La terra non è la nostra, non ci apparteniamo, o addirittura diciamo che la nostra terra è presa da altri, restando estranei.

Dobbiamo perciò metterci in cammino, oltrepassare, prospettare, intuire…costruire, edificare…

Ma in esilio una persona può essere anche solo perché estranea a se stessa: cioè anche tu non ti conosci, anche tu non vuoi vederti fino in fondo, imbrogli te stesso o te stessa anche riguardo a te, mentendo alla tua stessa coscienza.

Questo sarebbe un esilio drammatico interiormente e forse è più diffuso di quanto si pensi.

Puoi goderti la vita o dissipare la vita, puoi star bene di salute, puoi avere qualche fortuna ma disperdi la tua persona vagando al di fuori di te. Così in esilio anche da Dio.

 

Nel tempo significa saper calcolare il tempo, metterlo a frutto, fare che non passi invano, ma “se un sol giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno” che cosa comporta veramente stare nel tempo, abitare il tempo, visto che al dunque ci sfugge il senso del tempo e i conti non tornano ?

Se mille e uno sono uguali, sono la stessa cosa, è tutto assurdo eppure è proprio così. Ma perché è veramente proprio così ?

Perché ciò che conta non è il dato cronologico in se stesso, ma ogni momento, ogni tempo ha lo stesso identico significato, cioè amare il Signore e il prossimo tuo come te stesso.

Il tempo ti è dato in dono per imparare ad amare e/o correggere quando hai fatto il contrario.

Abita dunque il tempo per amare il Signore i fratelli e le sorelle.

 

Si facevano battezzare da lui, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, dicembre 2016

Ecco ora perché “Preparate la via del Signore”

Ecco ora perché egli, il Signore che è venuto, viene e verrà “…vi battezzerà in Spirito Santo.”

Se lo Spirito che abita in te dal Battesimo riuscirà a guidarti docilmente e a ispirarti sempre dolcemente non sarai in esilio, non sciuperai il tempo, dovunque sarai e comunque siano le circostanze della tua vita sarai ricco di capacità di amare, diffonderai serenità e certezze di vita, pace e speranza non mancheranno, anzi ne sarai testimone e protagonista. Sempre.

Luigi Stucchi

 

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