BEATA VERONICA NEGRONI

Binasco, 27 settembre 2020

 

Non è certo la prima volta che ascoltiamo nella celebrazione eucaristica questi brani biblici di oggi, ma per me è la prima volta che li ascolto con voi e soprattutto è la prima volta che celebro la memoria a voi molto cara della Beata Veronica e quindi la prima volta che ascolto questi brani dentro questa memoria vivissima e alla luce di questa figura di santità di vita.

Sono i brani che illuminano la vita di Veronica o Veronica che incarna e quindi spiega i brani?

Direi che esiste una perfetta e bellissima circolarità tra Veronica e la parola di Dio, come del resto dovrebbe essere per ciascuno di noi. Infatti lo scopo stesso della celebrazione è di vivere quello che il Signore ci vuole dire.

Non c’è solo la luce della parola ma anche la luce della testimonianza che in Veronica è veramente illuminante, forte e intensa, fino al punto da corrispondere e coincidere con gli atteggiamenti e i sentimenti di Gesù stesso.

È infatti impressionante la somiglianza tra i due, Gesù e Veronica.
E non dovrebbe essere così per ogni cristiano?

Tu, per esempio, quanto somigli a Gesù? E quando ti accorgi che non gli somigli che cosa fai, di che cosa ti penti, che cosa sei disposto a cambiare?

Veronica somiglia a Gesù in un aspetto difficilissimo, quello della esperienza di umiliazione, vissuta in modo sereno e gioioso, non solo in qualche occasione, ma lungo tutto il suo percorso.

A fronte di queste umiliazioni Gesù amava Veronica arricchendola di gioia interiore e donando la possibilità come grazia particolare di conoscere seguire imitare e intrattenersi in intimità con Lui nella forma intensissima di unione mistica.

Luigi Migliavacca: affresco con La gloria della Beata Veronica nella Chiesa Parrocchiale di Binasco (http://www.cassiciaco.it/navigazione/scriptorium/saggi/pellegrini_binasco.html)

 

Anche la ricerca della strada per seguire Gesù non è stata facile per lei, anzi ne riceveva rifiuti e opposizioni, eppure Veronica non perdeva serenità, non induriva il suo cuore, non si lamentava, non pretendeva e non giudicava, ma diffondeva gioia e pace addirittura come frutto delle stesse umiliazioni.

Fissiamo anche noi le tre P come purezza/bianco penitenza/viola passione/rosso perché queste tre parole dicono le condizioni per essere come Gesù, per assomigliare a lui in tutto.

La santità non vale solo nel tempo in cui vive una santa, ma vale nella comunione dei santi in ogni tempo della vita e storia della chiesa.

La vostra beata non somiglia al figlio che ha detto si e poi ha fatto no, ma neanche al figlio che ha detto no e poi ha fatto si, perché Veronica è stata decisa prontamente e fedelmente nel “si” al Signore sempre.

Così Veronica è testimone della grazia di avere nel profondo del cuore gli stessi sentimenti di Gesù e di suscitarli anche in tutte le persone che incontrava nel compimento dei suoi umili e pazienti servizi per il suo monastero e per la gente.

Una figura che parla con i fatti, una coerenza a tutto campo, una testimone che diffonde il bene dal profondo del cuore.

In questa celebrazione che vivo con voi grazie all’invito del carissimo Don Armando, chiedo al Signore la grazia di irradiare luce e gioia, in questo tempo difficile, insidioso e imprevedibile, come frutto della somiglianza con Gesù, vicino soprattutto a chi è maggiormente colpito e provato.

 

† Luigi Stucchi

Un’illustrazione di Veronica durante un’apparizione della Vergine tratta da Little Pictorial Lives of the Saints (Stati Uniti, 1894), pag. 59, Benzinger Brothers, scansionato da uploader https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3348287

 

Immagine sopra il titolo: Luigi Migliavacca, Affresco della Beata Veronica ed il ramoscello di ulivo nella Chiesa Parrocchiale di Turago Bordone, particolare

 

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