MADONNA ADDOLORATA

Tradate, 15 settembre 2020

 

Perché fermarci a onorare la Madonna Addolorata, presso la croce, esaltata, innalzata del suo Figlio Gesù?

Perché scrutare qualcosa del cuore trafitto di Maria?

Perché accogliere e ascoltare le ultime parole di Gesù in croce?

Non sarebbero pagine da girare in fretta, forse anche da scordare, perché sono tra le meno piacevole e attraenti? Almeno ad uno sguardo superficiale o appena emotivo.

In fondo dicono cose che non ci piacciono.

Carissimi, penso che invece sono proprio fatti e parole da custodire, da contemplare, da assaporare e gustare in profondità, perché ci conducono nel cuore stesso dell’amore, quindi delle questioni e degli enigmi più profondi del cuore umano.

Questa sera la liturgia, grande maestra di vita, di amore, di speranza, ci conduce nella stessa intimità tra Maria e Gesù, nel vincolo più profondo che un cuore umano possa desiderare, nella misura sconfinata dell’amore vero, limpido, creativo e redentore.

Le parole ultime di Gesù svelano e generano un legame nuovo, vittorioso sul peccato e sulla morte, sono parole creative di legami sorprendenti e inattesi che, appunto, prendono forma e certezza proprio dall’interno del mistero della croce, della morte, della sconfitta, della fine che sembra la fine di tutto, la fine perfino dell’amore e delle promesse di un Dio crocifisso, che, morto e trafitto, rischia di non contare più nulla.

Infatti, quanto conta Dio nella tua vita?

Invece!? Proprio la croce, proprio il cuore trafitto, proprio la sconfitta riescono a dirci con chiarezza limpidissima che cos’è l’amore vero e pieno, quale è la sua vera incontenibile misura e ci chiamano, come in una vocazione nuova e inattesa per una esperienza di comunione, di unità, di futuro.

Sulla croce e sotto la croce dove Figlio e Madre stanno, si compie il disegno di Dio, prende forma il futuro, l’impossibile diventa un racconto nuovo ed ecco è già qui.

Dentro questa festa, dentro questa icona straziante che tutto e tutti fa rivivere in un vincolo nuovo, stanno la verità di Dio e il futuro dell’uomo, perché una donna, la vergine di nome Maria, la Madre che ha generato per la potenza dello Spirito, continua ad amare il Figlio oltre ogni evidenza contraria.

Suggerisce ai nostri cuori celebranti e adoranti in silenzio: è vivo, amalo e soprattutto lasciati amare

Questa Madre, l’Addolorata, genera ancora, rigenera anche la chiesa, perché conosce la fecondità dello Spirito e proprio così scrive il futuro dei suoi figli.

Amen!

† Luigi Stucchi

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