PAROLE E REALTÀ

11 settembre 2020

 

Ci sono parole vuote che però pesano molto, parole leggere che invece hanno e fanno trasparenza: le prime falsificano la realtà, le altre la mettono in luce, la rendono evidente, la danno e la fanno presente.

A volte si usano parole per identificare, altre volte per distruggere, manipolare, falsificare.

In alcune circostanze o stagioni culturali ci sono parole dominanti che allontanano dalla retta ragione, sfuocando il retto pensiero, altre invece sembrano prenderti per mano, ti toccano il cuore, svelano la verità, posseggono una positiva forza creatrice, dicono la realtà.

Alcune parole si sfuocano nel tempo e sembrano non avere consistenza, possono addirittura ridurre la realtà e farle perdere spessore e importanza.

Una parola che man mano è andata persa o si è come svuotata di contenuto è la parola PERSONA, quasi fosse solo una astrazione concettuale, senza rilevanza etica.

Eppure è la punta luminosa del sapere umano, è la parola chiave per riconoscere l’altro, è l’architrave della costruzione della stessa società non come somma di individui, ma come frutto di relazioni “personali” che prendono la forma della comunione, del rispetto, della fraternità, della reciprocità.

Il punto invalicabile di fronte al quale occorre fermarsi è il volto per rispettare tutta la persona e ogni persona nella corporeità e nella reciprocità.

Nella stagione violenta delle BR ricordo che un brigatista disse che se guardi la persona in volto non ce la fai a sparare.

Per tirare il grilletto e non fermarti non devi guardare in faccia la persona.

Ecco: guardare in faccia e riconoscere la persona come tale, ogni persona in ogni circostanza e difficoltà.

Ma se la parola persona si riduce a un suono vuoto, un concetto sbiadito o stravolto e irrilevante, una parola priva di forza reale si capisce perché succede quello che tragicamente succede ogni giorno più volte al giorno con inaudita e stupida violenza.

Aver svuotato come un concetto astratto la realtà e verità di ogni persona, contestualmente alla sempre minore consistenza e rilevanza del termine PERSONA, ha favorito una sempre più disinvolta spregiudicatezza nei confronti del valore e del significato di ogni essere umano.

Ridiamo significati veri alle parole, se diciamo PERSONA riconosciamo un valore reale e un significato forte, tale da riconoscere come inviolabile ogni soggetto che incontriamo.

Ridiamo spessore inconfutabile ad ogni essere umano, in ogni circostanza, in ogni difficoltà.

Se sapessimo e volessimo davvero comportarci con questa consapevolezza sempre ricostruiremmo legami forti e significativi, daremmo e diffonderemmo speranza a tutti, invertiremmo la deriva violenta in percorsi ed esperienze sapienti, renderemmo più umana e più giusta l’intera società.

Togliamo forza e ragione alla violenza, restituiamo dignità ad ogni persona, ricuperiamo umanità schietta, diamo il senso vero alle parole, rafforziamo la democrazia.

† Luigi Stucchi

Un commento su “Parole e realtà”

  1. Assolutamente condivisibile. Il rispetto dovuto a ogni persona sarebbe (è) il presupposto della convivenza civile, della tolleranza, della solidarietà, della autentica democrazia
    E’ purtroppo un principio oggi profondamente disatteso, che lo sconsiderato uso del web ha enormemente contribuito a distruggere.
    La speranza (tenue) è che la scuola e le istituzioni riescano a formare nuove generazioni che arrivino a considerare la persona (tutte le persone) degne di rispetto e considerazione.

    Rispondi

Lascia un commento