“ELOGIO DELLA SEMPLICITÀ “

In ricordo di Edoardo Colombo

Tradate, 1 agosto 2020

Carissimi è bello per me, in questo momento che è anche momento di dolore, ma soprattutto di comunione e di speranza, fare mie le parole stesse di Gesù: “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenute nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”

Quali sono, anzitutto, queste cose: sono per esempio, il senso della vita, la Sapienza cristiana ed evangelica, la certezza luminosa del mistero di Cristo che salva, che fa conoscere Dio come Padre, che unisce tutti come fratelli.

Questa visione corrisponde alla luce fruttuosa della fede, visione che se non viene alimentata però si sfuoca.

Chi sono allora “i piccoli” ? Sono i semplici, confermati nel bene dall’incontro assiduo e fedele col Signore, sono quelli che non si affidano alle cose di questo mondo, ma riconoscono la presenza viva del regno di Dio.

Il nostro carissimo Edoardo è tra queste persone che si affidano al Padre accompagnate da Gesù?

Certamente sì: aveva una fede semplice, per questo fede non superficiale, non discussa, ma praticata, ritmata dal ritmo stesso della celebrazione liturgica, salda per convinzione, concretamente testimoniata, irrinunciabile.

Il contenuto di questa fede è annunciato come storia di salvezza dalla prima lettura, dalla lettera di Paolo agli Efesini.

È avvolgente e inebriante, dinamico e potente della potenza stessa dello Spirito di Dio, quanto attesta la lettura apostolica, che prende forma nella prassi e nella disciplina delle nostre comunità, segno della chiesa nel territorio.

Edoardo ha conservato una fede semplice dentro la complessità della vita di oggi, salvando ciò che è essenziale, duraturo, destinato all’eternità.

Per lui la parrocchia non era un contenitore di cose esteriori e strumentali, ma la realtà che porta nella vita il dono che unisce ogni creatura in un destino eterno, sperimentando così, se non sempre la salute, sempre però la salvezza, che è molto di più della salute perché è per sempre.

Il suo è stato uno stile di fedeltà, fatto di discrezione, competenza, sobrietà, umile quotidianità.

Non si è servito della parrocchia, ma ha servito in ambiti diversi la comunità cristiana.

Il suo amore alla chiesa, che si esprime e nutre nella piccola chiesa domestica che è la famiglia, è documentato da tanti gesti, in ambiti diversi, ma anche dallo scrupolo storico per non perdere pezzi di vita, riuscire invece a raccontare, documentare, rinnovare, ristrutturare.

La sua vita ora ha ritrovato la carissima Melania, il suo cuore è nel cuore stesso di Dio. Da questo cuore ci ama tutti di più e per sempre, conosce ora la storia di ciascuno, figlie, generi, nipoti, parenti, amici, colleghi, questa comunità in cammino guidata dai suoi pastori.

Personalmente devo a Edoardo tanta gratitudine e stima.

Don Luigi

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