“FATE QUESTO….”
10 giugno 2020
Sarebbe molto bello che un cristiano, leggendo “Fate questo….pensasse subito a completare con le parole …in memoria di me “, non come una sorta di automatismo verbale, ma come il segno di una convinzione profonda e gioiosa.
Qui infatti si concentra tutto l’amore del Signore che, per raggiungerci personalmente nel tempo che scorre inesorabile, ha scelto di stare con noi nella forma eucaristica della sua presenza sacramentale.
Non imitando un gesto ripetitivo, ma riscoprendo ogni volta che Egli è vivo e presente per rendere possibile a tutti una esperienza di comunione così vera ed efficace da renderci segno di una umanità trasformata dall’amore reciproco.
Il comando di Gesù “Fate questo in memoria di me”, celebrando l’eucaristia come memoriale della sua Pasqua, è speculare infatti al comandamento nuovo dell’amore reciproco: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.
Si tratta in realtà non di due comandi di Gesù, ma di un comando unico, che si esprime e si alimenta nella intrinseca e oggettiva corrispondenza tra il gesto liturgico e lo stile di vita: uno conferma l’altro, uno genera l’altro.
È una circolarità sorprendente di vita, dentro una obbedienza sostanzialmente unica al duplice comando di Gesù, perché sia dato come chiesa, non solo singolarmente, di testimoniare la bellezza gioiosa e coraggiosa dello Spirito e l’efficacia illuminante e creativa della Parola di Dio, in un unico corpo, la chiesa, sacramento di comunione.
L’obbedienza al comando di Gesù genera una umanità veramente nuova, gioiosa, giusta, solidale, condivisa.
Buona festa del “Corpus Domini”, perché c’è bisogno di umanità!
† Luigi Stucchi