Quanto dura il passato?
Quando viene il futuro?

31 marzo 2020

 

Carissimi ecco oggi due domande che mi ritornano frequentemente e a cui con voi vorrei dare qualche risposta.
Verrebbe da dire subito che il passato non dura, proprio perché il tempo lo porta via e la parola stessa “passato” sembra proprio suggerire che qualcosa o qualcuno non c’è più, non esiste, semplicemente è stato.
Chissà però perché del passato si dice anche talvolta che si può cancellare o che addirittura deve essere cancellato?
E se non è del tutto passato dove sta?

Da bambino piccolo ho avuto la disavventura di essere travolto dalle acque del fiume Adda vicino al ponte di Brivio. Se adesso posso scrivere è perché mia mamma ha rischiato la vita per me e mi ha ripreso, ormai immerso, prendendomi in extremis per un piede.

Salvato, con tanto di gente attorno accorsa per capire commentando il fatto stesso. Ho reagito quel pomeriggio, ma dal giorno dopo per anni mi sono tenuto dentro il senso di angoscia e di impotenza a fronte della forza incontrollabile dell’acqua che diventava padrona di me, riaffiorando ogni volta che l’acqua scorreva sotto i miei occhi, vicino ai miei piedi.

Eppure gli stessi piedi, lo stesso sguardo reagivano molto diversamente quando salivo sui sentieri dei monti, sui ghiacciai e sulle vette. Senza paura alcuna.

Ebbene più di 60 anni dopo, tornando a sera tarda di una giornata piovosa, dopo essere stato in diversi posti per incontri pastorali, ho rischiato per un pelo in un attimo un frontale con auto in senso opposto. Siamo riusciti a non toccarci nemmeno per un piccolo segno, ma quando mi sono fermato in un piccolo spiazzo con un respiro liberatorio per il pericolo scampato, cercando di rilassarmi sul sedile, che cosa è rimbalzato nella mia mente e nel mio cuore senza che io riordinassi pensieri ed emozioni?

Esattamente e soltanto, come riemerso dal nulla, il pericolo sperimentato nel fiume. Io non ho fatto memoria, io non ho pensato, ma i due momenti così lontani nel tempo mi sono apparsi contemporanei.
Dentro la nostra psiche il passato è presente e ti riprende.
Una memoria misteriosa non dimentica e fatti lontani sono compresenti, non solo si assomigliano.
Quello che ti capita o quello che fai, che soffri, che ti mette alla prova, ti rimane scritto dentro, anche se tu non lo pensi, non lo cerchi, non lo vuoi.
Come dura il passato!

E il futuro? Lo sogniamo, lo immaginiamo, lo desideriamo, lo descriviamo, lo invidiamo guardando altri? Magari coltivando sentimenti e atteggiamenti conflittuali al confronto?
No, il futuro non è semplicemente di fatto il dopo, quello che viene dopo, dopo quando?
Il futuro non è un personaggio che furbescamente si intriga nelle tue vicende.
Il futuro è quello che tu decidi di fare adesso, di pensare e progettare adesso.Il futuro non è un sogno, una immaginazione, una idealizzazione.
Il futuro è il coraggio che hai adesso, la profondità interiore che coltivi adesso, la generosità che testimoni adesso.
Il futuro non è un incubo, non è uno spazio in cui proiettare e temere le cose più brutte, non è una briglia sciolta che ti confonde la libertà e il suo significato.

Il tuo futuro sono i pensieri e le intenzioni con cui guardi gli altri, decidi per il loro bene, perché così rendi buono te stesso te stessa, subito, senza rimandare, senza cercare la fortuna, senza scommesse.
Il tuo futuro viene dal tuo cuore! Ad ogni pensiero e gesto buono puoi dire con verità: ecco il futuro è già venuto, è già qui. È adesso.

Luigi Stucchi

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