“Solo chi ama”

13-18 gennaio 1985

Brentana, esercizi spirituali

Per entrare nello spirito di questi esercizi, rileggiamo insieme l’inizio dell’introduzione di don Luigi Stucchi:

 

Gli esercizi Spirituali non sono giorni per imparare un po’ di cose da fare dopo, ma sono giorni in cui fare una forte esperienza dello spirito.

Incorporandoci a Cristo ce ne fa rivivere il mistero. Con che cosa ci aiuteremo, da che cosa ci lasceremo guidare, attraverso quali segni cercheremo di cogliere l’azione dello Spirito e di lasciarlo di spiegarsi liberamente nella nostra vita?

Attraverso il segno della parola, particolarmente della parola di Giovanni nella sua prima lettera: questo è il senso del brano letto poco fa.

Tutto sommato, come senza saperle, almeno da parte mia; il senso del canto che ha fuso, per la prima volta, i nostri cuori nella preghiera esprime la stessa cosa: “Solo chi ama”.

Vorremmo che questi giorni non si trasformassero in uno studio esegetico di questa prima lettera di S. Giovanni, anche se qualche momento è dedicato a questo – la lettura delle note, oltre che dei testi, può essere di aiuto – ma vorremmo soprattutto, questo è il significato, che questi giorni fossero come un’unica, grande lectio divina.

Si ascolta e si lascia giudicare la vita da questa Parola che è il Verbo della Vita

Vorremmo quindi che questi giorni avessero una profenda unità: sono come un unico atto, un’unica azione di Dio nel suo Spirito mediante la Parola della Vita nella nostra povera vita.

Allora questo testo di Giovanni per questo scopo, con questo significato, sarà un po’ sempre con noi, nel senso che prenderemo la mossa da lì, nel senso che dovremo riprenderlo, interiorizzarlo nella preghiera personale, nel senso che non ci affideremo a concetti approfonditi ma ci affideremo all’urto di questa Parola.

Non a caso si combinano insieme due termini: “affidarsi e urtarsi”. Sarà bene allora avere sempre a disposizione il testo e andare magari poi a rileggere altri brani e farli rivivere nella propria esperienza spirituale, tanto quanto la parola di Giovanni (parola per la fede e per l’amore, per quella carità che nasce dalla fede generatrice dell’amore), riuscirà a suscitare, a richiamare, a evocare, ad armonizzare, dentro il nostro cammino.

Per questo ci sarà bisogno di preghiera in solitudine. Per questo abbiamo ridotto il numero delle meditazioni. Per questo non avremo fretta di leggere il testo di Giovanni, ma avremo l’impegno di dare tutto le spazio possibile perchè anche una sola parola, la parola della Vita – dice Giovanni – possa cambiare la vita.

Questo è possibile, il Signore lo può fare con lo Spirito che fa fiorire il deserto, genera la vita da un grembo ritenuto infecondo, può, con una parola sola, cambiare la tua vita.

Questa è la responsabilità degli esercizi, e non posso dirvi altro.

Tutto ruota attarno alla coscienza che questa è la Parola della Vita.

Aiutati da questa Parola, l’unico, grande atto di questi giorni, l’unica lectio divina vorrà come riprendere quel ciclo che la liturgia della Chiesa ha chiuso proprio questa sera (ciclo dell’Incarnazione, manifestazione del ciclo natalizio), e avendo l’Opportunità – nel senso di grazia – da parte della Provvidenza del Signore di fare un’esperienza secondo le Spirito – gli esercizi spirituali, appunto – strettamente connessa con questo tempo liturgico, noi cercheremo di riprenderlo e farlo rivivere.

 

Le singole meditazioni sono accessibili attraverso la tabella sottostante, nella quale troviamo:

  • alla prima colonna l’indicazione della giornata e della meditazione, con il link al testo corrispondente,
  • nella seconda colonna una breve citazione dalla meditazione richiamata,
  • alla terza colonna il titolo della meditazione.

 

GiornataAbstractIl tema
IntroduzioneGli esercizi spirituali non sono giorni per imparare un po' di cose da fare dopo, sono giorni in cui fare una forte esperienza dello spirito. Incorporandoci a Cristo, ce ne fa rivivere il mistero.Le motivazioni degli esercizi spirituali
PRIMO GIORNO - Prima meditazioneOgnuna di voi potrà diventare protagonista di ciò che Giovanni dice, nella docilità allo Spirito del Signore Gesù…"LA PAROLA DELLA VITA"
Seconda meditazioneChi vede, come Giovanni, la Parola di vita, non vede soltanto ma vive un incontro decisivo a tal punto che la sua vita è fatta, plasmata dalla stessa Parola di vita."CHI OSSERVA LA SUA PAROLA, VERAMENTE IN LUI L'AMORE DI DIO E' GIUNTO A PERFEZIONE"
SECONDO GIORNO - Prima meditazioneE' scomodo osservare la Parola, ma questa osservanza, questa pratica della Parola, è necessaria per poter dire in verità di aver conosciuto il Signore, per poter dire cioè di averlo veramente visto."DA QUESTO SAPPIAMO DI AVERLO CONOSCIUTO: SE OSSERVIAMO I SUOI COMANDAMENTI"
Seconda meditazione… luce e tenebra qualificano due modi di camminare, che è come dire due modi di esistere. Esistere nella luce equivale a esistere nella verità; esistere nelle tenebre, camminare nelle tenebre, equivale ad esistere nella menzogna."SE DICIAMO DI AVERE COMUNIONE CON LUI E CAMMINIAMO NELLE TENEBRE, MENTIAMO E NON FACCIAMO LA VERITA'"
TERZO GIORNO - Prima meditazioneCiò che è apparso in Cristo non è che il mistero nascosto nei secoli, nascosto sì ai nostri occhi prima di questo passaggio di Cristo, ma realtà di Dio, presente in Dio, anzi Dio stesso e ora rivelato in Cristo…"QUESTO E' IL MESSAGGIO CHE ABBIAMO UDITO DA LUI E CHE ORA VI ANNUNZIAMO: DIO E' LUCE E NON VI SONO TENEBRE IN LUI"
Seconda meditazioneLa frase centrale di questo brano di Giovanni sembra possa essere questa: chi ama il proprio fratello rimane nella luce, cammina nella luce e in lui non c'è inciampo. Rimane nella luce, rimane continuamente sul Tabor."CHI DICE DI ESSERE NELLA LUCE E ODIA SUO FRATELLO, E' ANCORA NELLE TENEBRE"
QUARTO GIORNO - Prima meditazioneE così è in Lui, nel Figlio Unigenito che il Padre ama, che noi abbiamo scoperto di essere figli di Dio, anche se è una scoperta che non è ancora conclusa, finchè lo vedremo così, come Egli è, faccia a faccia."LA FEDE CHE VEDE, CHE CONTEMPLA, CHE OBBEDISCE, CHE INCONTRA L'AMORE, LA FEDE CHE VIVE LO STESSO AMORE INCONTRATO."
Seconda meditazioneCamminare è la parabola della vita; camminare significa vivere, camminare come ha camminato Lui, vivere come è vissuto Lui."NESSUNO DI NOI VUOLE RIMANERE, DIMORARE NEL PECCATO"
QUINTO GIORNO - Prima meditazione… In Giovanni non c'è un piano teorico sul quale si conosce e da cui, poi, si deducono alcune conseguenze pratiche… la possibilità di conoscere è intrinseca alla volontà di praticare la Parola di verità e la Parola di vita…"QUELLO CHE ABBIAMO SEGUITO IN CRISTO LO POSSIAMO ADESSO MOSTRARE DIVENTANDO ANCHE NOI RIVELAZIONE DI Dio E DEL SUO AMORE"
Seconda meditazioneEssere sposa di Cristo … non è solo l'espressione del più dolce dei sogni, è una divina realtà.E' l'espressione di tutto un mistero di somiglianza e di unione. E' il nome, sposa appunto, che al mattino della nostra consacrazione la Chiesa pronuncia su di noi: "Vieni, sposa di Cristo!""VIDI UN NUOVO CIELO, UNA NUOVA TERRA, LA NUOVA GERUSALEMME, PRONTA COME UNA SPOSA ADORNA PER IL SUO SPOSO"
ConclusioneSe al nostro primo vedere è seguito l'impegno di amore, allora l'amore - Dio è amore - diventerà visibile per se stesso. Il vedere ti porta ad amare, l'amare ti porta a vedere."GUARDATE QUALE GRANDE AMORE CI HA DATO IL PADRE PER ESSERE CHIAMATI FIGLI DI DIO E LO SIAMO VERAMENTE"